Trofeo Palix 2020
By Palix
on 18 Dic 2019 9:19 AM

È da tanto tempo che voglio scrivere il mio pensiero sui trofeo Palix, su quanto mi rende fiero vedere il gruppo che durante la stagione parte, cresce, si confronta, si impegna, suda, rischia, ride, scherza, piange, gioca, mangia e beve. Insieme. Un gioco serio. Dal primo all’ultimo arrivato, dal primo all’ultimo classificato.

Tutti piloti a modo loro, tutti sicuri che non c’è niente di sicuro, a parte la passione che li unisce, un amore unico per la moto, per la velocità, per la piega, per il rischio. Si perché rischiare unisce, ci si ritrova tutti sulla stessa barca. Quando cadi puoi essere chi vuoi ma l’asfalto è duro per tutti. E anche la vittoria unisce. Una vittoria strana. Atipica per la mentalità comune ma più reale di ciò che si è portati a pensare: parlo della vittoria contro se stessi, o meglio la vittoria contro il vecchio te stesso. Il te stesso che aveva paura di girare sul bagnato, che aveva paura degli altri,  che aveva paura di cadere, che aveva paura di non poter migliorare. La vittoria contro il cronometro. La vittoria contro gli amici e parenti che non capiscono. Perché in fondo ci vogliono bene e hanno paura che ci facciamo male…ma non sanno che ci facciamo più male se smettiamo. Il gruppo invece, quello si che ti capisce e condivide la tua stessa sorte. Sia a casa che in pista. Ragazzi è meraviglioso vedere migliorare il tuo "compagno di Trofeo P" perché vuol dire che puoi farlo anche tu. Ed è meraviglioso vedere il tuo "compagno di Trofeo P" tornare più forte di prima dopo una caduta o uscire da un lungo e difficile periodo, perché ti sta dicendo che puoi farlo anche tu. Ed è meraviglioso vedere ragazzi (di tutte le età) diventare piloti e sfidarsi in pista sempre con la massima correttezza. Con il massimo rispetto. Senza fare una benché minima cattiveria a chi ti sta davanti ma usare tutta la cattiveria che si ha per infilare in curva una moto che proprio non ci vuol andare o per tenere il gas aperto quando la testa direbbe di chiuderlo e le chiappe lo sono già da un pezzo, chiuse! Ho visto con i miei occhi e vissuto sulla mia pelle momenti fantastici di ragazzi diventati piloti. Chi per un attimo, chi per una stagione, chi per più stagioni. Ma che sia un attimo o molto più tempo, nulla importa. Quel ricordo, ognuno di loro, lo porterà con sé tutta la vita e ne potrà utilizzare la forza in ogni momento di difficoltà, di debolezza.

Un caro amico mi ha detto che quello che ha imparato in pista gli è servito molto nella vita di tutti i giorni e credo non sia il solo a pensarla così. E  allora ben vengano le giornate di pioggia (poche!), i pareggiamenti in esclusiva, le sfide, i tempi, le chiacchiere, i briefing, le passeggiate, le cene, le notti nel box, le indecisioni, gli intoppi, i confronti, le difficoltà e le intuizioni dell’ultimo secondo.

Chissà cosa ci aspetta nel 2020. Quel che è certo è che al Trofeo Palix il primo vale quanto l’ultimo. Perché quello che accomuna tutti è la voglia di migliorarsi e il premio più grande è mettersi alla prova e sorpassare il vecchio se stesso. All’esterno, all’interno, in frenata, in uscita, nei cambi di direzione o nel bel mezzo di una curva.  Che vinca il migliore. Il migliore te stesso.