Ottobre 2018. Ben ordinato e pulito, il parco giochi di Scarperia. È lì che ho conosciuto per la prima volta Matteo, babbo di Guido e, a dire il vero, di altri 4 splendidi bimbi. Ed è lì che mi ha chiesto per la prima volta di seguire la crescita di un giovane pilota, Guido Pini appunto di 11 anni , fresco campione italiano ed europeo di minimoto junior C (minimoto con potenze mostruose… 14cv su 14 kg ) . Come al solito gli chiedo se anche il pilota è interessato ad essere seguito da un coach: risposta affermativa. Bene, allora si parte. Il passaggio da minimoto a minigp è delicatissimo, si passa da una moto senza marcie e senza sospensioni, alta qualche centimetro da terra ad una moto con frizione, marcie, elettronica ecc. Insomma la sua prima vera moto. Una Rmu 50cc 2 tempi, 18 cv e 160km/H del team AC campione in carica 2018 del team manager Alessandro Cassinari. Dopo aver tarato il simulatore MotoTrainer per ospitare una MiniGp ci siamo allenati tutto l’inverno tra il 2018 e il 2019. L’utilità di questo allenamento si è visto alla prima gara non ufficiale della stagione dove Guido conferma le sue dote velocistiche firmando la Pole position. In gara qualche vicissitudine frutto dell’inesperienza lo fa piazzare terzo nella classifica generale; non male come partenza. Ad Aprile 2019 si parte con il CIV MIniGP 50 2 tempi. La pioggia ci insegue nelle prime gare ma Guido ogni volta che scende in pista impara qualcosa di nuovo. Tanti momenti di euforia, tanti altri di sorpresa, tanti di gioia e anche di disperazione. Solo momenti, perché la strada che vogliamo percorrere era ed è ben chiara. Formare un pilota professionista. Un attività lunga e certosina, che Guido prende sempre con il sorriso e la purezza di un bambino di 11 anni.. Ma quando è in pista sa il fatto suo come ha dimostrato all’ultima gara di Franciacorta. In allenamento Abbiamo simulato più volte la vittoria (potere magico dell’immaginazione) ma Guido si è superato. In una giornata sola (e soprattutto l’ultima di campionato) è riuscito a cadere in Q1 sul bagnato, a fare la Pole position in Q2 ancora sul bagnato, a vincere in gara 1 dopo essere passato ultimo alla prima curva e vincere anche gara 2 con uno spettacolare e intelligentissimo doppio sorpasso all’ultima curva. Io ero in tribuna. Quel giorno ho gioito come un bambino davanti al suo pilota preferito.